Castra Exempta di FEDERICO II in calabria 1239-1250

CASTA EXEMPTA 

I catra exempta erano dei castelli che rappresentavano un’eccezione nel sistema difensivo all’interno della rete difensiva di Federico II. Il termine castra deriva dagli accampamenti fortificati che venivano eretti dagli eserciti romani durante le campagne militari. Questi accampamenti si sono poi evoluti e al termine, che al singolare è castrum, si rifà l’attuale castello. L’aggettivo exempta sta a indicare che questi luoghi avevano una peculiarità, e cioè che si trovavano in luoghi particolarmente strategici ed erano importanti per il sistema difensivo del Regno. Per questo motivo Federico riteneva che il loro controllo dovesse essere sotto la propria direzione e per questo aveva il potere di licenziare e assumere i castellani impegnati nella gestione di questi castelli.     

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CASTRUM AGELLI

Le prime notizie accertate su questo castello risalgono al 1065, quando la fortezza venne assediata per quattro mesi dai Normanni. A guidarli era Roberto d’Altavilla, detto Terror Mundi. La sua posizione era strategica, in quanto teneva sotto controllo le antiche Via Traiana Tirrenica che la Via Rhegium – Capua.  La prima collegava Benevento con Brindisi, la seconda andava da Reggio Calabria a Capua. Il castello fu importante anche dopo Federico II, infatti si ha notizia che Carlo d’Angiò invio tre prigionieri nella fortezza in quanto ritenuta più sicura di quella di Cosenza. 

Aiello Calabro (CS) – individua sulla mappa 

Immagine da https://aiellocalabro.blogspot.com/ – crediti Ph- Bruno Pino 2019

CASTRUM CUTRONI

La prima attestazione della presenza di un castellano risale al 1192 e si hanno diverse notizie anche delle varie proprietà successive. Il castello occupava una posizione strategica molto importante, trovandosi al centro della Via Traiana Jonica fra i castelli di Rocca Imperiale e Stilo. Dalle fonti si sa il nome di un castellano posto da Federico II, un certo Petrus Rufus. Va detto che sotto il regno dello Stupor Mundi forse la manutenzione non fu così attenta, tanto che ci sono attestazioni successive, durante il regno di Carlo d’Angiò (colui che sconfisse il figlio di Federico II Manfredi) dove si faceva notizia di urgenti e inderogabili interventi le torri del castello. Oggi è visitabile ed è noto come Castello di Carlo V.   

Crotone – individua sulla mappa

Immagine da https://castellocarlovcrotone.it/ 

CASTRUM NEOCASTRI

La prima apparizione del castello su una fonte risale al 1058, quando un gruppo di ribelli calabresi, stanchi dell’occupazione normanna, assalirono il castello, uccidendo i 60 soldati di guarnigione. Federico II ottenne il castello grazie a uno scambio con il vescovo di Nicastro, il quale ricevette il castello di Rocca Falluca. Federico volle il castello sotto il suo controllo per la sua pozione strategica, posta in un snodo tra le antiche vie Traina Tirrenica – Popilia – Istimica. Come Castrum Cutroni, anche questo finì in mano di Carlo d’Angio, il quale nel 1277, lo mise in lista tra quelli dove è necessario intervenire con la manutenzione. A oggi rimangono molte rovine ma non è visitabile. 

Nicastro (CZ) – individua sulla mappa

Immagine da https://www.beniculturalionline.it/

CASTRUM SQUILLACI

La prima notizia riguardante il castello risale al 1059 e riguarda un assedio compiuto da Roberto d’Altavilla. Si narra che all’epoca avesse già presso undici fortezze e solo quella di Squillace rimaneva da prendere. Un ulteriore notizia storica, anche se indiretta, è datata 1202 e riguarda un atto diremo oggi notarile: il castellano, un tale Bizanotes, firma come testimone una donazione di un monastero da parte del conte Guglielmo di Squillace, il quale ebbe come altra testimonianza la moglie Medania. Per quanto riguarda l’epoca di Federico II il castello è uno dei pochi a non essere inseriti nei vari decreti relativi alle riparazioni. A oggi il castello è visitabile. 

Squillace (CZ) – individua sulla mappa

Immagine da https://fondoambiente.it/

ASTRUM STILI

Il castello di Stilo sorge sulla costa ionica meridionale, non lontano dall’altra fortezza di Squillace. Tra le sue caratteristiche documentante la presenza di torri di notevoli dimensioni poste in posizione ravvicinata, aspetto che lo rendevano un baluardo difensivo. Ci sono diverse leggende legate al castello. Una di queste racconta che durante un assedio da parte dei Saraceni, gli assediati lanciarono della ricotta prodotta con il latte delle donne per dimostrare che la popolazione aveva a disposizione cibo a sufficienza per resistere a lungo. Non è chiaro quando il castello fu costruito, ci sono delle fonti che attestano che vi fosse una fortificazione già durante l’Alto Medievo ma non è chiara la tipologia. È attestato invece che Federico II sostituì il castellano nel 1239. Il castello è visitabile ma richiede una lunga passeggiata a piedi. 

Stilo (RC) – individua sulla mappa

Immagine da https://catalogo.beniculturali.it/

CASTRUM BUBALINI

La struttura del castello fa propendere agli studiosi che esso sia stato costruito in epoca normanna. Questo perché la sua geometria si differenzia da quella dei preesistenti kastra di epoca bizantina. Il castello era sotto il demanio della curia durante l’epoca di Federico II, mentre sembra che successivamente finì in mano privata. Infatti, un documento del 1276 attesta che le spese di manutenzione sono a carico di una certa Margherita di Sinopoli. Questa è anche un’indicazione che il castello non era più considerato di importanza strategica da essere inserito nella lista deii castra exempta

Bovalino (RC) – individua sulla mappa

CASTRUM REGII

Dalle fonti e dagli studi fatti sul castello sembra che a Reggio Calabria la presenza del castello possa risalire all’epoca bizantina, mentre va annoverato tra quelli conquistati e “ammodernati” dai normanni. La sua posizione era di estrema rilevanza strategica, in quanto si trova quasi sullo stretto, come un guardiano fra Jonio e Tirreno e porta verso la Sicilia. L’attestazione che il castello divenne uno dei castra exempta di Federico II è datata 1239. Fonti successive riportano che la struttura necessitava di diverse manutenzioni, tanto che perfino il forno del castello era in cattive condizioni. Oggi è conosciuto come castello aragonese di Reggio Calabria e ospita mostre ed eventi. 

Reggio Calabria – individua sulla mappa

Immagine da https://it.wikipedia.org/

CASTRUM AMIGALIE/AMENDOLIE

Il castello presenta una struttura tipica di castelli normanni anche se scavi archeologici hanno indicato la possibilità che il luogo fosse sede di un kastron bizantino. Un documento del 5 ottobre 1239 riporta l’inserimento all’interno dei castra exempta federiciani, e poco dopo fu sostituito il castellano. Questa scelta non fu casuale, ma data dall’appartenenza della famiglia normanna che controllava il castello e la zona, che deteneva un grande importanza e una certa autonomia. Un aspetto particolare è legato al nome del castello. Sembra che questo sia derivato dal cognome di chi conquistò la rocca o se fosse già il riferimento toponomastico della zona. La seconda ipotesi fa riferimento al termine Amygdalus communis, ovvero l’albero del mandolo, che nella versione dialettale risulta mendola o mendula. Una nota del 1280 riporta che il castello necessitava di cospicui interventi di manutenzione, tra questi si riportano una cucina e un forno inutilizzabili, un tetto malmesso e anche una cisterna che necessitava di riparazioni.

Amendolea, frazione di Condofuri (RC) – individua sulla mappa

Immagine da https://turismo.reggiocal.it/

BIBLIOGRAFIA: I castelli normanno-svevi di Calabria nelle fonti scritte, Franco Severini Giordano, Calabria letteraria, 2014, ISBN 8875742804, 9788875742805

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